Cronaca
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Roghi e cariche, notte di tensione a Milano per Ramy
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Scoppio a Ercolano, un fermo per omicidio e caporalato
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La difesa di Turetta: "No alla legge del taglione"
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Cosenza, aggredisce l'ex moglie: figlio chiama i carabinieri e lo fa arrestare
A San Basile (Cosenza) un ragazzo ha chiamato i carabinieri e fatto arrestare il padre per aver picchiato l'ex moglie. Il giovane ha assistito all'ennesima aggressione da parte dell'uomo ed è riuscito a telefonare al 112. Sul posto sono giunti i militari della Compagnia di Castrovillari, davanti ai quali l'uomo ha continuato a inveire contro la donna minacciandola anche di morte. L'aggredita, portata in caserma, ha raccontato di soprusi e violenze subiti per anni durante il matrimonio.
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Milano-Cortina, 12mila km in 63 giorni: il viaggio della fiamma olimpica
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Morto dopo un inseguimento a Milano, indagato anche il carabiniere alla guida dell'auto
È stato iscritto nel registro degli indagati per omicidio stradale in concorso, a garanzia e per tutti gli accertamenti, anche il carabiniere che era alla guida della macchina di servizio, oltre al 22enne tunisino che guidava lo scooter, nell'inchiesta aperta dalla Procura di Milano sulla morte, nella notte tra sabato e domenica scorsa, di Ramy Elgaml, 19enne egiziano che era a bordo dello stesso scooter inseguito dai militari. Nell'inchiesta, condotta dalla Polizia locale e coordinata dal pm Marco Cirigliano della Procura guidata da Marcello Viola, è anche stata disposta l'autopsia, fissata per venerdì 29 novembre.
Venerdì l'autopsia Stando a quanto riferito in Procura, le iscrizioni a garanzia per omicidio stradale, per il 22enne tunisino e per il carabiniere 37enne, serviranno per effettuare, oltre all'autopsia fissata per venerdì, tutti gli accertamenti e le analisi tecniche per ricostruire esattamente quanto accaduto quella notte. La Procura di Milano aveva già disposto l'arresto per resistenza a pubblico ufficiale per il tunisino di 22 anni che era alla guida dello scooter, anche indagato a piede libero per concorso nell'omicidio stradale. È ricoverato e piantonato in ospedale e non è ancora stato ascoltato nelle indagini.
La dinamica dell'inseguimento Dalle prime verifiche della Polizia locale, con l'analisi delle telecamere della zona e in particolare da poche immagini non molto chiare, è emersa anche la possibilità di un urto accidentale, durante l'inseguimento lungo viale Ripamonti (i due non si erano fermati all'alt in via Farini), tra la parte anteriore della vettura dei carabinieri e quella posteriore dello scooter, proprio negli istanti in cui quest'ultimo sterzava verso sinistra per andare a schiantarsi contro un muretto. La macchina dei carabinieri, poi, è andata contro un semaforo. Nelle indagini, ora delegate ai carabinieri dopo i primi accertamenti della Polizia locale, oltre all'analisi più approfondita delle telecamere saranno effettuati anche accertamenti tecnici sull'auto e sullo scooterper verificare se l'impatto ci sia stato e per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto. Nelle indagini è in corso anche la raccolta di testimonianze utili e di tutto ciò che possa essere utile per chiarire quello che è successo.
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Sciopero trasporti del 29 novembre, Salvini firma la precettazione | Sindacati: "Impugneremo il provvedimento"
Scatta la precettazione dei sindacati da parte del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, per lo sciopero di venerdì 29 novembre. Lo rende noto il Mit dopo l'incontro con le organizzazioni sindacali. Ma Cgil e Uil non ci stanno e annunciano: "Impugneremo il provvedimento". In precedenza la commissione di garanzia sugli scioperi era intervenuta chiedendo di ridurre lo sciopero. Il ministro delle Infrastrutture ha chiesto a Cgil e Uil e alle altre sigle che venerdì sciopereranno contro la manovra economica di tagliare da 8 a 4 ore la protesta nel trasporto pubblico locale. I leader della due confederazioni sindacali, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, in una nota congiunta hanno invece ribadito che lo sciopero nel Tpl sarà di 8 ore nel rispetto delle fasce di garanzia.
"Per evitare agli italiani l'ennesimo venerdì di caos ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero indetto da alcuni sindacati per venerdì. Landini dice che sto limitando il diritto di sciopero? In due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia. Quindi diritto allo sciopero sì ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani. E' l'impegno che mi sono preso". Così il vicepremier e ministro ai Trasporti Matteo Salvini in un video dopo la firma della precettazione per lo sciopero di venerdì prossimo.
Salvini: "Sciopero guarda caso è di venerdì" "In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani". Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini a proposito dello sciopero annunciato per il 29 novembre, "guarda caso - si legge in una nota del Mit - di venerdì".
Schlein: "Governo rifiuta confronto e nega diritto sciopero" "Sta purtroppo diventando un copione, quello del governo che rifiuta il confronto con i lavoratori, respinge i tentativi di esporre le proprie ragioni e che, con la precettazione, nega anche il diritto di sciopero. Una violazione grave, che disapproviamo fermamente". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein.
Cgil: "Impugneremo la precettazione per lo sciopero" "Attenderemo gli atti, li valuteremo e poi la necessità sarà quella ovviamente di impugnarli e di procedere nella direzione che già purtroppo abbiamo avuto modo di riscontrare in precedenti scioperi generali". Lo annuncia dalla segreteria nazionale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli, parlando con i giornalisti al termine della riunione al Mit. "Se faremo ricorso al Tar? - ha proseguito - Valuteremo in virtù di come sarà argomentata" la precettazione, "chiaramente" ci sarà "un ricorso al Tar, ma non escludiamo neanche di approfondire tutte le vie necessarie alla tutela in primis dello sciopero generale e dei lavoratori a cui viene leso questo diritto".
Bombardieri: se ci sarà precettazione la impugneremo "Il MIT verso la precettazione? Noi rispettiamo le regole. Se ci sarà una precettazione la impugneremo e quindi ci rivolgeremo alla magistratura". Lo ha annunciato il segretario generale della UIL, Pierpaolo Bombardieri. Con Salvini "non so se è un braccio di ferro. Continua una discussione sulla quale noi diciamo che vanno salvaguardati i diritti riconosciuti dalla costituzione. Noi abbiamo rispettato la legge. Evidentemente quando arriva la voce del padrone la commissione risponde 'obbedisco'. Avete riportato voi le dichiarazioni del ministro Salvini sulla necessità di intervenire su uno sciopero di 8 ore", ha aggiunto Bombardieri. "Lo sciopero è sempre pagato di tasca propria dai lavoratori", ha ricordato Bombardieri, che pur chiedendo "scusa agli utenti per i disagi", vuole ricordare che quegli scioperi "non si fanno per fare un dispetto a Salvini, ma per chiedere un contratto, più sicurezza per i lavoratori e gli utenti e per avere condizioni diverse di trasporto pubblico in questo Paese".
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Camogli (Genova), vietati i selfie durante la mareggiata
L'ultimo caso risale al 20 novembre, quando una donna è stata filmata mentre veniva travolta un'onda alta cinque metri, mentre riprendeva la mareggiata con il proprio smartphone.
"Chiunque viene trovato sul molo, sotto il castello della Dragonara, sulla spiaggia o nel porticciolo quando scatta il divieto per mare grosso, si becca una multa da cento euro" ha annunciato il sindaco Anelli in un'intervista rilasciata al Secolo XIX. Un provvedimento, ha spiegato il primo cittadino, che invita anche "i passanti, che siano camogliesi o foresti, a segnalare la presenza di persone che non hanno rispetto per la propria vita, in questo caso non si tratta di delazione, ma di evitare una tragedia".
La donna travolta dalla mareggiata - senza gravi conseguenze - nei giorni scorsi, quindi, potrebbe essere stata l'ultima persona ad aver sfidato il mare grosso per una foto. "Abbiamo avuto troppi casi, due feriti e varie escoriazioni - ha ricordato Anelli - non vogliamo che ci scappi il morto per una questione di stupidità".
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Cecchettin, la difesa di Turetta sostiene "l'insussistenza della premeditazione" | "Non è un latitante, non è El Chapo né Pablo Escobar"
Dopo la requisitoria del pm, che al processo sul caso Cecchettin a Venezia ha chiesto l'ergastolo per Filippo Turetta, la difesa dell'imputato ha sostenuto l'insussistenza della premeditazione per il giovane. Davanti alla Corte d'Assise del capoluogo veneto, gli avvocati Giovanni Caruso e Monica Cornaviera hanno definito insussistenti "le aggravanti della premeditazione, della crudeltà, degli atti persecutori e del rapporto affettivo".
Chieste le attenuanti generiche I legali di Turetta hanno inoltre chiesto che vengano riconosciute le circostanze delle attenuanti generiche e che, se le aggravanti rimarranno immutate, "vengano considerate nel giudizio di comparazione con il valore dell'equivalenza".
"Turetta non è Pablo Escobar" "Filippo Turetta sa che dovrà fare molti anni di galera, ma non è El Chapo, non è Pablo Escobar", ha sottolineato il difensore di Filippo Turetta, il prof. Giovanni Caruso, nell'arringa in cui ha sostenuto che il suo assistito non puntava a essere un latitante inafferrabile.
La difesa ha tentato di confutare l'accusa di stalking In un'altra parte del suo intervento, il legale ha tentato anche di rivalutare il rapporto di Filippo con Giulia, confutando le contestazioni del reato di stalking e le relative aggravanti. "Giulia Cecchettin non aveva paura di Filippo Turetta - ha detto Caruso - Voleva lasciarlo e aveva scritto una lista che elencava i motivi per interrompere quel rapporto. Giulia andava da uno psicologo, ma non ci risulta che fosse per la relazione con Filippo". "Nessuno dubita che Filippo fosse ossessionato da Giulia - ha proseguito -, ma i tanti messaggi da 'relazione tossica' non possono essere relativi alla loro relazione prima dell'ottobre 2023".
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Milano, la notte di scontri tra manifestanti e polizia